a cura di Roberto Giovagnoli
Itaedizioni
Euro 90
Il volume che si dà alle stampe rappresenta il punto di arrivo di un lungo viaggio nella civilistica italiana, cominciato ormai tanti anni fa, di cui gli ultimi quattro dedicati alla materiale redazione del testo. L’idea di porre mano ad una trattazione monografica sul contratto è nata soprattutto per soddisfare le esigenze di studio di quanti preparano il concorso per l’accesso alla magistratura ordinaria. Il contratto, per le sue infinite ramificazioni teoriche ed applicazioni pratiche, rappresenta una parte (che forse è persino riduttivo definire) centrale del programma di diritto civile. Basti pensare che non vi è tornata concorsuale in cui non escano tracce sul contratto e, in particolare, sulla disciplina generale ad esso dedicata. La centralità dell’istituto trova, del resto, riscontro anche nell’ esistenza di un numero considerevole di prestigiose monografie “storiche”, frutto dello studio e della dedizione dei più autorevoli esponenti della dottrina. In questo scenario, che già conosce tanti ottimi testi dedicati al contratto, l’idea di scrivere un’ulteriore monografia sull’ argomento potrebbe, forse, persino denotare una qualche forma di supponenza da parte dell’autore. Vorrei allora spiegare la ragione che mi ha spinto a pubblicare un nuovo libro sul contratto. In questa decisione ha avuto un ruolo determinante la sollecitazione più volte manifestatami dai miei appassionati studenti, che hanno frequentato in questi (ormai dodici) anni i corsi di preparazione al concorso in magistratura. In più occasioni, mi è stata fatta notare la difficoltà di trovare un testo sul contratto calibrato sulle esigenze di chi prepara il concorso. Un testo capace, da un lato, di conciliare un rigoroso approccio teorico e dogmatico con l’analisi critica delle più importanti applicazioni giurisprudenziali e, dall’ altro, di organizzare la trattazione e la selezione degli argomenti da approfondire in maniera funzionale allo studio concorsuale. Prendendo spunto da quelle sollecitazioni, ho voluto evitare sia il solito testo marcatamente giurisprudenziale (dove troppa giurisprudenza rischia di compromettere lo sforzo sistematico e di far perdere la visione d’insieme), sia l’ennesimo testo a vocazione eminentemente accademica, che ben poco avrebbe aggiunto – anche in termini di qualità – agli ottimi volumi già presenti sul mercato. Ho pensato che tra questi due estremi vi fosse spazio per un nuovo modello di libro sul contratto, che potesse coniugare l’analisi teorico-sistematica con mirati approfondimenti giurisprudenziali, al fine di instaurare un dialogo costruttivo fra la più autorevole civilistica italiana e i grandi orientamenti della giurisprudenza. Il volume è stato dunque scritto facendo tesoro dei preziosissimi contributi che allo studio del contratto ha dedicato la migliore dottrina. Quei contributi hanno offerto la base teorica che costituisce la struttura portante del libro e di essi il lettore troverà facilmente traccia nelle pagine che seguono. La vera sfida è stata quella di “attualizzare” e “rivisitare” quei contributi, allo scopo soprattutto di renderli fruibili al pubblico cui il testo prevalentemente si rivolge. Un pubblico composto, oltre che da professionisti e addetti ai lavori, anche e soprattutto da giovani studiosi spesso appena laureati che, nel cimentarsi con la preparazione del concorso in magistratura, possono incontrare fisiologiche difficoltà di fronte alla complessità di alcune elaborazioni teoriche e possono, quindi, essere indotti a commettere l’errore di “accantonarle” in vista di approcci più semplificanti e basici, che si rivelano però perdenti in sede concorsuale. A tal fine, le principali caratteristiche del volume sono: a) la chiarezza espositiva; b) l’individuazione e la sintesi delle questioni controverse nel dibattito dottrinale e giurisprudenziale; c) l’analisi del diritto vivente. Spetterà ai lettori valutare se lo sforzo profuso sia riuscito, almeno in parte, a raggiungere il suo obiettivo. In ogni caso, la scrittura di questo libro è stata per il sottoscritto una straordinaria esperienza di crescita culturale, per la quale sono debitore a più persone. Innanzitutto ai miei studenti: l’attenzione, la curiosità, la passione e anche l’affetto che mi hanno riservato è stato uno stimolo fondamentale per continuare a studiare ogni giorno, per preparare ogni lezione come se fosse la prima, e per portare a compimento questo libro. Poi la società Ita che, oltre ad esserne l’Editore, è anche la società che da dodici anni, con dedizione e professionalità, mi affianca nella conduzione del corso di magistratura offrendomi un supporto organizzativo e amministrativo insostituibile. A tutto lo staff va la mia profonda gratitudine, in particolare a chi, sin dall’ inizio, ha seguito più da vicino il progetto Jusforyou e la nascita della collana editoriale. Infine, ma certo non per ultimi, i miei affetti personali e familiari, a cui devo il ringraziamento più grande, per aver condiviso con me, anche nel privato, i giorni e le notti dedicate al corso e alla scrittura. Il tempo sottratto al “nostro tempo insieme” è, in fondo, l’unico vero rimpianto.