Claudio Contessa – Raffaele Greco
La Tribuna
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A trenta anni dalla sua entrata in vigore, la legge generale sul procedimento amministrativo (legge 7 agosto 1990, n. 241) rimane un punto di riferimento imprescindibile per le amministrazioni pubbliche, per la giurisprudenza e per tutti gli operatori del diritto amministrativo. Malgrado le numerose modifiche e integrazioni che ha subito nel corso degli anni, essa rimane il testo-base dell’azione amministrativa, che disciplina le modalità di esercizio del potere pubblico nel suo interagire con le situazioni soggettive dei cittadini. La legge n. 241 rappresenta ormai un vero e proprio “statuto” dei rapporti giuridici amministrativi e ha contribuito in modo decisivo alla democratizzazione dell’intera attività amministrativa. In questo volume, redatto con il contributo di illustri accademici, magistrati e avvocati dello Stato, non ci si limita a tracciare lo “stato dell’arte” dottrinale e giurisprudenziale della legge n. 241, ma si cerca di calare l’esame delle sue norme in un più ampio e articolato quadro giuridico-sociale. In tale prospettiva, l’analisi dei rapporti tra P.A. e amministrati, nei loro assetti statici e dinamici, è foriera di rilevanti ricadute teoriche e pratiche su campi di estremo interesse e attualità, quali la definizione delle situazioni soggettive dei privati e dei presupposti della responsabilità della pubblica amministrazione. La rassegna così compiuta mira a costituire, oltre che una summa della trentennale esperienza della legge sul procedimento, anche il punto d’avvio di nuove e stimolanti riflessioni per un più moderno ed efficace inquadramento dei rapporti fra i cittadini e il potere amministrativo.