Pierangelo Cirillo
Pacini Giuridica
Euro 16
La legge 23 marzo 2016 n. 41 ha profondamente modificato la disciplina in materia di omicidio colposo e di lesioni personali colpose cagionati con violazione delle norme sulla circolazione stradale. La configurazione dei reati in termini di fattispecie autonome, le svariate circostanze introdotte con la novella, le modifiche riguardanti la competenza per materia e le sanzioni amministrative applicabili hanno determinato il sorgere di complesse questioni giuridiche, che coinvolgono anche principi e istituti tradizionali del diritto penale sostanziale e processuale (tempus regit actum, successione di leggi penali nel tempo, reato complesso, ecc.). Si tratta di questioni che, al di là del mero rilievo speculativo, rivestono un rilevantissimo risvolto pratico, come dimostrato dalle svariate pronunce della Suprema Corte e della Consulta che esse hanno “provocato”. Proprio una recente sentenza della Corte Costituzionale, la n. 88 del 2019, che ha dichiarato l’incostituzionalità “parziale” dell’art. 222 c.d.s., ha dato la stura anche a una questione, relativa alla possibilità di estendere gli effetti della pronuncia ai “rapporti esauriti”, che tocca recenti approdi del “diritto vivente”. Raramente la riforma di poche norme del codice penale ha dato vita a una tale varietà di questioni. A quattro anni dall’entrata in vigore della novella, il testo, dopo una sintetica ricostruzione delle due fattispecie incriminatrici e delle principali novità introdotte con la riforma del 2016, approfondisce le questioni giuridiche di maggior rilievo, indicando in maniera analitica le soluzioni prospettate dalla giurisprudenza, per poi passare in rassegna i casi pratici che le hanno originate.