Dalla “frode carosello” alla “frode castello”
Marco Bargagli, Alberta Gavasso, Fernando Micia, Marco Thione, Lucio Vaccaro
Euroconference Editoria
Euro 20
La “frode carosello”, emblema classico della frode fiscale perpetrata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture false, è ormai talmente popolare da essere (forse) persino “inflazionata”, anche in considerazione dell’evoluzione che gli ordinamenti giuridici nazionali hanno approntato quale risposta preventiva e repressiva di tale fenomeno delittuoso. Proprio per questo motivo la criminalità economico-finanziaria ha dovuto “innovare” il meccanismo fraudolento, ammodernarlo e adattarlo al nuovo e diverso contesto giuridico-economico di riferimento (coerentemente al principio secondo cui la capacità di adattamento è fondamentale per ottenere successo nell’ambito di un qualsiasi cambiamento). La “frode carosello” si è evoluta, quindi, nella “frode castello” di rilievo internazionale, un vero e proprio “castello di carta transnazionale” (appunto) costruito per coprire – attraverso l’ormai consolidata fatturazione fittizia – vendite “in nero” reali, apportando al contempo molteplici vantaggi (più o meno immediati e/o tangibili) per ciascuno dei “castellani” che danno vita alla frode stessa (primo fra tutti, la rapida monetizzazione del profitto deLl’ evasione fiscale). Il volume si propone di delineare i tratti salienti della moderna “frode castello”, illustrandone i profili fenomenici e giuridici (in termini di responsabilità penali e profili di aggressione patrimoniale), nell’ottica di promuovere la conoscenza di questa nuova frontiera dell’evasione fiscale e, conseguentemente, agevolarne l’individuazione e la repressione.