a cura di Antonella Massaro
Pacini Giuridica
Euro 25
I rapporti tra diritto penale e privacy sono segnati da cadenze indubbiamente peculiari. La privacy, pur con le innegabili difficoltà di definire con esattezza il concetto in questione, individua l’esigenza di offrire adeguata tutela a beni personali sempre più rilevanti nella quotidianità di ciascuno. Il diritto penale, tuttavia, fatica a ritagliarsi un ruolo davvero centrale in un sistema punitivo dominato, anche dopo il GDPR, dalle sanzioni amministrative. Il volume si propone di ricostruire i tratti fondamentali del diritto punitivo posto a tutela dei dati personali, muovendo proprio dalla possibilità di individuare attorno alla privacy un bene giuridico suscettibile di tutela penale. L’indagine prende poi in esame il rapporto tra il diritto interno e quello eurounitario, sul duplice versante degli obblighi di tutela imposti al legislatore nazionale e di un doppio binario sanzionatorio (penale-amministrativo) che potrebbe porre delle criticità rispetto al principio del ne bis in idem. Si sono anche esaminate le interazioni, non sempre scontate, tra il diritto alla riservatezza e quello alla salute, con considerazioni tornate attuali di fronte alla pandemia da Covid-19. Quanto alla responsabilità da reato degli enti, il volume si sofferma sulla gestione del rischio di violazione dei dati personali nel più ampio contesto della compliance aziendale, anche prendendo in esame il settore dei reati informatici. L’opera si chiude con delle riflessioni relative al processo penale e, in particolare, sul discusso utilizzo di captatori informatici come strumenti investigativi particolarmente “invasivi” della vita privata dei soggetti coinvolti, anche indirettamente, nelle indagini penali.