Estinzione del processo – Libro secondo: Processo di cognizione art. 306-3100
di Francesca Cuomo Ulloa
Pagine 416
Zanichelli Editore
79,00 €
L’estinzione è disciplinata tra le «vicende anomale del processo» e tuttavia costituisce un esito tutt’altro che infrequente dei giudizi civili, se è vero che un numero elevato di procedimenti viene annualmente definito a seguito di rinuncia o inattività delle parti. In alcuni casi l’estinzione costituisce un esito patologico del giudizio, non adeguatamente coltivato dalle parti; in altri casi, essa non è altro che la manifestazione della sopravvenuta superfluità del processo per la soluzione di una controversia che ha trovato altrove la sua composizione. In tutti i casi, il perfezionamento della fattispecie estintiva pone delicate questioni applicative per lo più dovute alla non agevole interpretazione delle norme che disciplinano l’istituto. La riforma attuata con la legge n. 69 del 2009 che ha modificato il regime di rilevabilità dell’eccezione, restituendo al giudice il potere di dichiarare anche d’ufficio l’estinzione ha, a sua volta, sollevato nuovi dubbi interpretativi sui quali la giurisprudenza ha cominciato a prendere posizione; al contempo la riduzione dei termini processuali realizzata dalla medesima riforma per accelerare i tempi del processo ha reso più stringente il regime della inattività, accentuando la funzione sanzionatoria dell’estinzione.
Partendo da queste notazioni, il volume si propone di ricostruire e di aggiornare il panorama dottrinale e giurisprudenziale, cercando di fornire soluzioni univoche anche ai più recenti problemi applicativi posti dagli art. 306-310. Il commento delle norme viene arricchito attraverso il costante coordinamento con istituti limitrofi, quali l’interruzione o la sospensione del processo ed il necessario raccordo con la disciplina di altre fattispecie processuali che possono rilevare nel perfezionamento delle vicende estintive (quali – solo per citarne alcune – la disciplina della notificazione e della citazione nulle, del litisconsorzio necessario e della chiamata dei terzi). L’analisi degli effetti dell’estinzione sugli atti compiuti e sulle prove raccolte nel processo estinto completa il commento delle disposizioni dedicate all’istituto, cui segue una breve riflessione sull’impatto pratico delle riforme più recenti tra le quali si segnala, in particolare, la legge di stabilità 2016 (n. 208 del 2015), che – modificando la disciplina della equa riparazione per l’irragionevole durata del processo – potrebbero significativamente limitare la possibilità di ottenere l’indennizzo nel caso di estinzione del giudizio.