Il danno tanatologico e gli altri danni da morte
a cura di Paolo Mariotti, Giorgio Maria Losco e Raffaella Caminiti
Pagine 144
Maggioli Editore
19,00 €
Questo volume, nato dalla raccolta delle relazioni tenute al convegno AIDA – Sezione Lombarda svoltosi a Milano il 19 novembre 2015, offre un’analisi precisa e dettagliata sulle tematiche inerenti al risarcimento del danno alla persona. Si affronta la questione se possono considerarsi definitivamente risolti i contrasti giurisprudenziali relativi alla risarcibilità iure hereditatis del danno tanatologico alla luce della sentenza delle Sezioni Unite. Si esaminano, inoltre, i termini nei quali è possibile inquadrare il risarcimento dei danni alla persona nel diritto europeo, mettendo in evidenza le diversità che si riscontrano in alcuni Paesi nel fissare i limiti al risarcimento del danno.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 15350/2015), muovendo dal presupposto che il momento centrale del sistema della responsabilità civile (avente funzione meramente riparatoria e compensativa) è rappresentato dal danno, che consiste nella perdita cagionata dalla lesione di una situazione giuridica soggettiva e non nell’evento lesivo in sé considerato, hanno ribadito il principio secondo cui una perdita, per configurare un danno risarcibile, deve essere rapportata a un soggetto legittimato a far valere il credito risarcitorio, mentre in caso di morte immediata o pressoché immediata cagionata da un illecito, non può essere invocato e trasmesso iure hereditatis il diritto al risarcimento del danno costituito dalla perdita della vita (bene giuridico autonomo rispetto alla salute, fruibile solo in natura dal titolare, non reintegrabile in forma specifica, né risarcibile per equivalente), per il venir meno, nel primo caso, del soggetto al quale sia collegabile la perdita del bene nel momento stesso in cui sorgerebbe il credito risarcitorio, ovvero, nel secondo, per la mancanza di utilità di uno spazio di vita brevissimo. In questo contesto si è affrontato anche il tema dell’estensione del risarcimento dei danni alla persona nel panorama internazionale, in particolare europeo e delle eventuali incertezze che nascono dalle in- terpretazioni locali da tener presenti per gli assicuratori che volessero estendere oltre i confini del nostro Paese l’evoluzione commerciale dei servizi assicurativi.