Il ricorso per l’eccesiva durata del processo – Danno, procedura, indennizzo ai sensi della “legge Pinto”
a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi
Pagine 228
Maggioli Editore
24,00 €
Con la prefazione di Giuseppe Buffone
Il testo, con GIURISPRUDENZA, FORMULE, SCHEMI e TABELLE, è aggiornato alla sentenza della Corte Costituzionale 19 febbraio 2016 n. 36 e vuole essere uno strumento di ausilio per il professionista per affrontare le problematiche riguardanti l’eccessiva lunghezza del processo. L’analisi dei profili generali è essenziale, diretta, concisa, chiara.
Di particolare pregio è lo sviluppo dei temi processuali che offre una lucida fotografia del procedimento, con frequente richiamo a dottrina e giurisprudenza.
La Legge di stabilità 2016 ha modificato la cosiddetta Legge Pinto (L. 89/2001) mettendo a disposizione degli utenti del servizio pubblico di Giustizia, vari rimedi preventivi (nei vari tipi di processi: civili, penale, amministrativo, contabile) con finalità acceleratoria per la definizione della lite.
La Legge n. 208/2015 introduce una serie di rimedi preventivi, che la parte ha l’obbligo di attivare per ottenere l’indennizzo ai sensi della Legge Pinto. Di recente la Corte europea dei diritti dell’uomo (v. Corte Edu, 25 febbraio 2016, Olivieri e altri contro Italia) ha messo in evidenza la intrinseca contraddittorietà di questa legge: strumento astrattamente deputato ad “accorciare” i processi, ma rivelatosi in concreto ennesimo grimaldel- lo formale inidoneo a prevenire la irragionevole durata del rito.