La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale
di Bruno Pagamici
Primiceri Editore
184 pagine
18 €
Con l’approvazione del Codice del Terzo settore il Governo ha varato una sorta di Testo unico, nel quale è confluita l’attività di riordino e revisione della normativa riguardante gli enti del Terzo settore, il cui obiettivo è sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini che intendono concorrere, anche in forma associata, a perseguire il bene comune e ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale. Si tratta di una riforma epocale, che si concretizza in un’opera di razionalizzazione della normativa che disciplina la galassia del “non profit”, la quale si compone di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, incluse le cooperative sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, e di ogni altro ente costituito in forma di associazione – riconosciuta o non riconosciuta – o di fondazione, per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma volontaria e di erogazione gratuita di denaro, beni e servizi.