La stabile organizzazione

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Inserito il 11/novembre/2020 da nella sezione Fiscale - Novità

  • Modello OCSE 2017 e convenzione multilaterale BEPS

  • L’art. 162-bis, TUIR
  • Profili IVA e contabili
  • Operazioni straordinarie
  • Situazioni anomale
  • Professionisti e stabile organizzazione
  • Il rappresentante fiscale

a cura di Ennio Vial

Seac

Euro 38

La stabile organizzazione è un tema noto agli operatori da lungo tempo ma nel corso degli ultimi anni ha riscontrato un rinnovato interesse. Ciò a causa di varie ragioni. Innanzitutto è cresciuta l’attenzione del fisco sulla questione, per cui sono aumentati gli accertamenti della c.d. stabile organizzazione occulta. In secondo luogo, la stabile organizzazione rappresenta – in chiave programmatica e non patologica – un interessante strumento per evitare le questioni connesse al tema dell’esterovestizione. Se utilizzata in luogo della società di diritto locale, infatti, non può far insorgere una questione di esterovestizione atteso che la stabile non è propriamente dotata di un proprio management in quanto la stessa rappresenta un ramo, una “branch” per dirla all’inglese, della Casa madre. Ciò tuttavia, al prezzo di assoggettare a tassazione in Italia il reddito della predetta stabile, vanificando pertanto il vantaggio connesso ad un minore livello impositivo estero rispetto a quello italiano. Quest’ultimo aspetto, tuttavia, è stato superato dal regime di branch exemption introdotto ad opera del decreto internazionalizzazione (D.Lgs. n. 147/2015). Il manuale affronta con stile molto operativo i diversi aspetti dell’istituto proponendo anche soluzioni derivanti dalla prassi professionale.

 

 

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