Dalle sollecitazioni sopranazionali alle risposte dell’ordinamento italiano
di Nicola Pascucci
G. Giappichelli Editore
Euro 46
La crescente considerazione internazionale ed europea verso la vittima minore d’età ha determinato, di riflesso, una sempre maggiore attenzione del legislatore italiano nei suoi confronti, soprattutto ove sia chiamata a rendere dichiarazioni. L’audizione e l’esame di una persona offesa minorenne sono infatti attività molto delicate: colloqui condotti in modo inappropriato possono traumatizzarla e comprometterne in modo irreversibile il ricordo, a causa di una suggestionabilità tendenzialmente più elevata rispetto all’adulto. Lo studio esamina sia i numerosi atti sopranazionali sia le disposizioni interne, tenendo sempre presenti i sottesi valori costituzionali: la tutela della salute del testimone minorenne e il diritto di difesa, strettamente connesso alla necessità di ottenere dichiarazioni genuine. La materia è ampia e composita: numerose sono le sedi in cui la persona offesa minore d’età può essere sentita, dalle indagini preliminari al giudizio d’appello, e diverse sono le valutazioni da compiere, sotto i profili dell’idoneità a rendere dichiarazioni – con possibilità di disporre accertamenti ex art. 196 c.p.p. – e dell’attendibilità. Dall’analisi emergono le gravi incongruenze delle disposizioni codicistiche, a causa di una disordinata stratificazione normativa, frutto di riforme dettate spesso dall’emotività e prive di una visione sistematica. L’obiettivo dell’opera è suggerire opportune soluzioni interpretative in armonia coi diritti fondamentali coinvolti, senza peraltro trascurare la formulazione di proposte di riforma che eliminino le numerose criticità dell’attuale disciplina.