Negoziazione assistita. Decreto legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modifiche, in legge 10 novembre 2014, n. 162
di Massimo Montanari, Valentina Baroncini
Zanichelli Editore
320 pagine
59 €
Con il d.l. 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modifiche, in legge 10 novembre 2014, n. 162, il legislatore italiano è venuto ad implementare la gamma dei metodi, positivamente regolati, di composizione alternativa delle controversie, mediante l’introduzione del nuovo strumento della procedura di negoziazione assistita da uno o più avvocati: scelta fondata sull’auspicio (più che sul convincimento) – a sua volta alimentato da esperienze straniere che hanno costituito il modello dell’intervento normativo in rassegna – che il coinvolgimento in prima persona e senza intermediazione di terzi degli avvocati nella soluzione della controversia, sorretto da uno spirito di franca e leale collaborazione agli antipodi delle logiche adversarial che tipicamente ispirano il loro operato, possa produrre apprezzabili risultati in termini di deflazione del contenzioso giudiziario, così da contribuire al superamento della crisi che da tempo ormai immemore attanaglia il nostro sistema di giustizia civile.
Il presente volume sottopone a dettagliata analisi i diversi tasselli di cui si compone la disciplina del nuovo istituto, cercando di sciogliere i nodi problematici e le ambiguità che lo caratterizzano, a partire da quello che debba essere il significato del relativo e necessario fondamento contrattuale, dato dalla convenzione di negoziazione assistita. Precipua attenzione è stata prestata a quella particolare sottospecie dell’istituto scaturita dalla sua valorizzazione come mezzo per la definizione delle liti della crisi coniugale, unico settore in cui lo strumento, a dispetto della facoltatività del suo impiego, ha avuto un soddisfacente riscontro pratico: ad ennesima dimostrazione, dopo le non brillanti esperienze in tema di mediazione obbligatoria, di come l’imposizione di un tentativo preliminare di conciliazione quale filtro di accesso alla giurisdizione statale – soluzione ampiamente sperimentata anche in àmbito di negoziazione assistita – non sia mai un’opzione veramente pagante per l’economia e funzionalità del sistema.