Le recenti riforme in materia di esecuzione della pena
a cura di Francesco Caprioli- Laura Scomparin
G. Giappichelli Editore
Euro 26 anziché Euro 29
Alla duplice perentoria esortazione contenuta in Corte eur., sez. II, 8 gennaio 2013, Torreggiarti e altri – ridurre il numero delle persone detenute, in particolare attraverso una maggiore applicazione di misure sanzionatorie non privative della libertà; creare senza indugio un ricorso o una combinazione di ricorsi con effetti preventivi e compensativi tali da garantire una riparazione effettiva dei danni da sovraffollamento carcerario il legislatore italiano ha risposto con una serie di interventi novellistici che hanno profondamente ridisegnato l’assetto della fase esecutiva della pena. Il riferimento è al d.l. 1° luglio 2013, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena), conv. in legge 9 agosto 2013, n. 94; al d.l. 23 dicembre 2013, n. 146 (Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria), conv. in legge 21 febbraio 2014, n. 10; al d.l. 26 giugno 2014, n. 92 (Disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitoli in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell’art. 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, nonché di modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all’ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all’ordinamento penitenziario, anche minorile), conv. in legge 11 agosto 2014, n.117.